Visita

Giulio Cesare

Sala dei Cesari

Giulio Rubone

La sala risulta affrescata nella sua parte più alta da un fregio decorato con busti degli imperatori romani, i cui nomi sono indicati nel cartiglio retto dai putti laterali, intervallati da paesaggi con cortei e scene di caccia.

E' caratteristica di Mantova la fortuna del motivo degli imperatori risalenti al famoso ciclo dei Cesari di Tizano, a quel tempo presenti a Palazzo Ducale, sulla base della descrizione dalle Vite dei Cesari di Svetonio.

Si coglie, nel riquadro relativo ad Augusto, una iscrizione che è la data della decorazione "Adì ventisei iulii 1564 (segue parola illeggibile) Gulielmo (sic) dux Mantoa". La datazione si colloca quindi negli anni del ducato di Guglielmo Gonzaga e può essere attribuita a Giulio Rubone, attivo in quegli anni in Palazzo Ducale in vari ambienti come ad esempio la Sala dello Specchio e nelle corti di Sabbioneta, Novellara, nel castello di Goito (andato perduto) e alla villa Galvagnina.

La specialità del Rubone "Par il lavorar massime grotteschi" (così in una lettera l'architetto Pompeo Pedemonte) si coglie nei riquadri di paesi, dove si svolge una sfilata che muove a una caccia.

Persiste, in un angolo ad un livello parietale più basso del salone, la raffigurazione di due figure "silfidi" relative alla decorazione effettuata da Felice Campi sul finire del '700.